Villa V.211
“Taci. Su le soglie del bosco non odo parole che dici umane; […]”
[Gabriele D’Annunzio]
Le creste montane, i pigri verdeggianti pendii e le frastagliate chiome dei boschi rappresentano la quinta teatrale dove collocare questo minuto oggetto architettonico. Il progetto si prefigge di abbracciare la complessità e bellezza del territorio, volendone reinterpretare anche i canoni tradizionali dell’edilizia storica locale. Il legno, la pietra e il metallo, elementi duri, resilienti, temprati dal territorio costituiscono poi la pelle di questa architettura, che cerca nell’armonia materica con il paesaggio la propria forza.
Date:
2023